Sicurezza ed efficacia di Fingolimod nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente


Fingolimod ( Gilenya ) ha prodotto riduzioni nella attività clinica e di risonanza magnetica ( MRI ) di malattia nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.

Uno studio ha valutato più in dettaglio efficacia e sicurezza di Fingolimod in tali pazienti.

Lo studio controllato con placebo, in doppio cieco e di fase 3, è stato condotto soprattutto negli Stati Uniti ( USA; 101 dei 117 Centri ).

I pazienti eleggibili – età 18-55 anni con sclerosi multipla recidivante-remittente - sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Fingolimod 0.5 mg, Fingolimod 1.25 mg oppure placebo per via orale una volta al giorno in un rapporto 1:1:1; con stratificazione in base al Centro di studio.

A novembre 2009, tutti i pazienti assegnati a Fingolimod 1.25 mg sono passati alla dose di 0.5 mg in cieco dopo una revisione dei dati da altri studi di fase 3 e la raccomandazione del Comitato per il monitoraggio dei dati e la sicurezza, ma sono stati analizzati come parte del gruppo 1.25 mg nell’analisi dell’esito primario.

L’endpoint primario era il tasso annualizzato di recidiva al mese 24, analizzato per intention-to-treat.
Gli endpoint secondari includevano il cambiamento percentuale del volume cerebrale ( PBVC ), rispetto al basale, e il tempo alla progressione della disabilità confermato a 3 mesi.

Nel periodo 2006-2009, 1083 sono stati randomizzati: 370 a Fingolimod 1.25 mg, 358 a Fingolimod 0.5 mg e 355 a placebo.

Il tasso annualizzato di recidiva è stato pari a 0.40 nei pazienti assegnati a placebo e 0.21 nei pazienti assegnati a Fingolimod 0.5 mg: rate ratio 0.52 ( p inferiore a 0.0001 ), corrispondente a una riduzione del 48% con Fingolimod 0.5 mg versus placebo.

Il cambiamento percentuale medio del volume cerebrale è stato -0.86 per Fingolimod 0.5 mg versus -1.28 per placebo ( differenza di trattamento -0.41; p=0.0002 ).

Non sono state registrate differenze significative tra i gruppi nella progressione confermata della disabilità ( hazard rate, HR=0.83 con Fingolimod 0.5 mg vs placebo; p=0.227 ).

Rispetto a placebo, Fingolimod 0.5 mg ha causato un numero superiore dei seguenti eventi avversi: linfopenia ( 27 [ 8% ] pazienti vs 0 pazienti ), incremento della concentrazione di alanina aminotransferasi ( 29 [ 8% ] vs 6 [ 2% ] ), infezione da herpes zoster ( 9 [ 3% ] vs 3 [ 1% ] ), ipertensione ( 32 [ 9% ] vs 11 [ 3% ] ), bradicardia alla prima dose ( 5 [ 1% ] vs 1 [ inferiore a 0.5% ] ) e blocco atrioventricolare di primo grado ( 17 [ 5% ] vs 7 [ 2% ] ).

In totale, 53 ( 15% ) dei 358 pazienti del gruppo Fingolimod 0.5 mg e 45 ( 13% ) dei 355 del gruppo placebo sono andati incontro a eventi avversi gravi nel corso di 24 mesi, che includevano carcinoma basocellulare ( 10 [ 3% ] pazienti vs 2 [ 1% ] pazienti ), edema maculare ( 3 [ 1% ] vs 2 [ 1% ] ), infezioni ( 11 [ 3% ] vs 4 [ 1% ] ) e neoplasie ( 13 [ 4% ] vs 8 [ 2% ] ).

In conclusione, questi risultati hanno fornito elementi per accrescere la conoscenza del profilo di sicurezza di Fingolimod e hanno rafforzato le evidenze a sostegno dei suoi effetti benefici sui tassi di recidiva nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.
Non sono stati osservati effetti di Fingolimod sulla progressione della disabilità.
Queste osservazioni confermano il profilo di Fingolimod come farmaco che modifica la malattia nella gestione dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente. ( Xagena2014 )

Calabresi PA et al, Lancet Neurol 2014; 13: 545-556

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